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In un tempo in cui gli scandali sessuali degli uomini di Chiesa sono sempre più frequenti, la notizia che da tanti potrebbe anche essere ritenuta una bufala di grande dimensioni, di un vescovo che incredibilmente avrebbe avuto un amante nella persona di un vecchio medico, che, morendo, l'avrebbe gratificato con una ricchissima eredità, non meraviglia più di tanto. L'autore, profondo conoscitore del mondo clericale, nello scrivere questo romanzo realistico, ma anche didascalico, da considerare non un'arbitraria costruzione di fatti mai accaduti o che è impossibile che accadano, ma di fatti che possono accadere o che già forse sono accaduti, prende soltanto spunto dalla notizia, si propone lo scopo di far riflettere su quello che egli chiama nel titolo: "Il volto oscuro della Chiesa" e nel sottotitolo: "sessualità represse". È don Giovanni il personaggio-simbolo che già dalle prime righe dà all'autore la possibilità di svelare quel volto e in esso vedere riflessi gli altri personaggi, cioè il vescovo e il dottore e trattare alcuni temi specifici quali: la formazione nei seminari, la sessuofobia, la pedofilia, l'omosessualità dei preti.